La FDA approva il vaccino di Pfizer per la malattia meningococcica

Il vaccino di Pfizer contro la malattia meningococcica ottiene l'approvazione della FDA

23 ottobre 2023 – La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha approvato la richiesta di Pfizer per Penbraya, un vaccino per persone dai 10 ai 25 anni che offrirà protezione contro i cinque principali tipi di batteri che causano meningite e setticemia.

Il nuovo farmaco ridurrà il numero di dosi necessarie per essere completamente vaccinati, ha dichiarato Pfizer in un comunicato stampa.

Penbraya verrà somministrato in due dosi separate da sei mesi, ha spiegato Pfizer. Attualmente, le autorità mediche raccomandano Trumenba per il meningococco di gruppo B e Nimenrix per i meningococchi dei gruppi A, C, W-135 e Y, il che significa che le persone hanno bisogno di quattro dosi per una protezione completa.

“Con un singolo vaccino, PENBRAYA ha il potenziale per proteggere un numero maggiore di adolescenti e giovani adulti da questa malattia grave e imprevedibile, fornendo la copertura meningococcica più ampia con il minor numero di iniezioni”, ha dichiarato Annaliesa Anderson, PhD, vicepresidente senior e responsabile della ricerca e sviluppo dei vaccini presso Pfizer, nel comunicato stampa.

Penbraya combina Trumenba, prodotto da Pfizer, con Menveo, prodotto da GSK e simile a Nimenrix. La FDA ha basato la sua decisione su studi clinici di fase 2 e 3 che hanno dimostrato che Penbraya è “ben tollerato con un profilo di sicurezza favorevole”, ha affermato Pfizer.

La FDA ha pubblicato la sua lettera di approvazione venerdì. Pfizer ha dichiarato che il Comitato Consultivo per le Pratiche di Immunizzazione dei CDC si riunirà il 25 ottobre per discutere le raccomandazioni per l’uso di Penbraya negli adolescenti e giovani adulti.

La meningite meningococcica è un’infezione batterica rara ma grave che colpisce le membrane del cervello e del midollo spinale. Il CDC afferma che i bambini di età inferiore a 1 anno, gli adolescenti e i giovani adulti di età compresa tra 16 e 23 anni e gli adulti di età superiore ai 65 anni sono i più a rischio.