Demenza precoce Non solo la genetica in gioco!

I ricercatori hanno identificato oltre una dozzina di fattori di rischio non genetici per la demenza in individui sotto i 65 anni, tra cui l'uso di alcol, l'isolamento sociale, l'udito compromesso e le malattie cardiache.

Fattori nella tua salute e nel tuo stile di vita che aumentano il rischio di demenza precoce

Di [Your Name]
News Picture: Early-Onset Dementia: Health, Lifestyle Factors May Boost Your Risk

VENERDÌ, 29 dicembre 2023 (HealthDay News) – Sapevi che fattori come l’uso di alcol, l’isolamento sociale, l’udito insufficiente e le malattie cardiache possono aumentare il rischio di demenza per le persone al di sotto dei 65 anni? È vero! I ricercatori hanno identificato oltre una dozzina di fattori non genetici che giocano un ruolo significativo nello sviluppo della demenza precoce.

Anche se vengono diagnosticati circa 370.000 nuovi casi di demenza giovanile ogni anno nel mondo, non è stata oggetto di molte ricerche, fino ad ora. Uno studio innovativo condotto da scienziati nel Regno Unito e nei Paesi Bassi suggerisce che mirare ai fattori di salute e di stile di vita potrebbe aiutare a ridurre il rischio di demenza.

In questo studio, sono stati seguiti oltre 350.000 persone al di sotto dei 65 anni che facevano parte dello studio U.K. Biobank. I ricercatori hanno scoperto che gli individui con meno istruzione, basso status economico e fattori di stile di vita come il disturbo dell’uso di alcol e l’isolamento sociale, così come problemi di salute, tra cui carenza di vitamina D, depressione, ictus, udito compromesso e malattie cardiache, avevano probabilità significativamente più alte di una diagnosi di demenza.

Contrariamente alla credenza popolare, lo studio mette in discussione l’idea che solo la genetica sia responsabile della demenza precoce. Sebbene specifiche varianti genetiche abbiano avuto un ruolo, i risultati sottolineano l’importanza dei fattori di rischio non genetici per questa condizione. Finalmente abbiamo prove che agire per affrontare una serie di fattori diversi potrebbe contribuire a ridurre il rischio di questa condizione debilitante.

🔬 Approfondisci la conoscenza scientifica: Questo studio è il più grande e il più solido del suo genere, rivelando la possibilità innovativa di ridurre il rischio di demenza precoce attraverso una combinazione di interventi mirati. Leggi di più sullo studio qui.

La demenza precoce può avere effetti devastanti sulle persone. Come sottolinea Stevie Hendriks, co-autore dello studio dell’Università di Maastricht nei Paesi Bassi, “Le persone colpite di solito hanno ancora un lavoro, figli e una vita frenetica”. Le cause vengono spesso attribuite alla genetica, ma questo studio ha cercato di esplorare altri fattori di rischio.

Anche la salute mentale è emersa come un fattore influente nella demenza giovanile. Lo stress cronico, la solitudine e la depressione sono stati ritenuti contribuire significativamente al rischio di demenza in questo gruppo. Il fatto che la salute mentale giochi un ruolo così cruciale nella demenza giovanile sia sorprendente che estremamente significativo, poiché apre possibilità per attenuare il rischio in questa popolazione.

I risultati rivoluzionari di questo studio sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Journal of the American Medical Association (JAMA) Neurology il 26 dicembre.

Logo Alzheimer’s Research UK

Finanziamenti per questo studio sono stati forniti in parte da Alzheimer’s Research UK, un’organizzazione impegnata a migliorare la nostra comprensione della demenza e a trovare modi per prevenire e trattare questa condizione. Leah Mursaleen, capo della ricerca clinica per l’organizzazione, ha sottolineato l’importanza di queste scoperte nel fare luce sui fattori di rischio modificabili per la demenza giovanile. È ormai ampiamente accettato che fino a 4 casi di demenza su 10 nel mondo siano legati a fattori come il fumo, l’ipertensione e la perdita dell’udito, tra gli altri.

Pur essendo una svolta, ulteriori studi sono necessari per approfondire la nostra comprensione di questo argomento complesso e sviluppare interventi mirati. La lotta contro la demenza è in corso e richiede un approccio poliedrico.

🔍 Ulteriori informazioni

L’Alzheimer’s Society offre risorse aggiuntive e informazioni sulla demenza giovanile. Per saperne di più, visita il loro sito web qui.

Q&A

D: Quali sono i fattori di rischio non genetici identificati in questo studio che contribuiscono alla demenza precoce? A: Lo studio ha identificato diversi fattori di rischio non genetici per la demenza precoce, tra cui scarsa istruzione, basso status economico, disturbo dell’uso di alcol, isolamento sociale, carenza di vitamina D, depressione, ictus, udito compromesso e malattie cardiache. Affrontare questi fattori potrebbe potenzialmente ridurre il rischio di sviluppare demenza.

Q: La genetica è l’unico fattore che determina la demenza precoce? A: No, lo studio mette in discussione l’idea che solo la genetica sia responsabile della demenza precoce. Mentre alcune varianti genetiche giocano un ruolo, altri fattori non genetici, come lo stile di vita e i problemi di salute, contribuiscono significativamente al rischio.

Q: Come può la salute mentale influenzare il rischio di demenza precoce? A: La salute mentale, inclusi stress cronico, solitudine e depressione, è stata identificata come un fattore importante che contribuisce al rischio di demenza precoce. Questo risultato sorprendente suggerisce che prendersi cura della propria salute mentale potrebbe ridurre il rischio di demenza in questo gruppo di persone.

Q: Cosa significa questo studio per la lotta contro la demenza? A: Lo studio fornisce preziose informazioni sui fattori di rischio modificabili per la demenza precoce, evidenziando l’opportunità di agire per ridurre il rischio di questa debilitante condizione. Concentrandoci su aspetti come l’istruzione, il livello socio-economico, le scelte di stile di vita e la salute mentale, possiamo potenzialmente fare la differenza nella prevenzione della demenza.

Referenze

  1. Link allo studio
  2. Alzheimer’s Research UK
  3. Alzheimer’s Society: Demenza a Insorgenza Precoce
  4. Dem